FAQ Covid-19

Salute e sicurezza

FAQ COVID-19

Vi elenchiamo le principali domande sulle casistiche che avvengono nei luoghi di lavoro.

1) LAVORATORI IN AZIENDA CON FEBBRE:

Quando un lavoratore viene intercettato all’ingresso con febbre > a 37,5°C, cosa si deve fare in azienda?
Se un lavoratore accusa sintomi dopo essere entrato in azienda cosa si deve fare?
Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Potrebbe anche succedere che il lavoratore in assenza di rialzo di temperatura all’ingresso, inizi ad accusare sintomi durante il turno di lavoro. In entrambe le situazioni le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine. Non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni.

Il Datore di lavoro procede immediatamente ad avvertire le autorità sanitarie competenti e i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute. Sarà infatti l’Autorità Sanitaria a fornire le indicazioni da seguire, sia per il lavoratore sintomatico che per i possibili contatti stretti (colleghi di ufficio/postazione ecc…).

Ecco i numeri da contattare per alcune regioni:
-VENETO: Numero verde regionale 800462340
-FRIULI VENEZIA GIULIA: Numero verde regionale 800500300
-LOMBARDIA: Numero verde regionale 800894545
-PIEMONTE: Numero verde regionale 800192020

Inoltre il Datore di lavoro, a prescindere da ogni futuro sviluppo, dovrà effettuare la pulizia e disinfezione del locale.

2) LAVORATORE POSITIVO AL COVID-19 IN AZIENDA:

Cosa deve fare il Datore di lavoro nel caso venga accertata la positività di un lavoratore che era presente in Azienda?
Il Datore di lavoro deve assicurarsi che il lavoratore positivo sia preso in carico dall’Autorità Sanitaria.

Inoltre il Datore di lavoro dovrà effettuare la SANIFICAZIONE del locale secondo le disposizione previste dalla circolare n. 5443 del 22 Febbraio 2020 del Ministero della Salute, che vi ALLEGHIAMO (in particolare pagina 6 e 7).

Quando può rientrare in Azienda il lavoratore?
Il personale, e chiunque intenda fare ingresso in azienda, non può accedere se negli ultimi 14 giorni ha avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS. L’ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all’infezione da COVID 19 dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal Dipartimento di prevenzione territoriale di competenza.

3) IL LAVORATORE SINTOMATICO O ASINTOMATICO COSA DEVE FARE:

Casi positivi asintomatici: le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).

Casi positivi sintomatici: le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).

Casi positivi a lungo termine: le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).

4) IL LAVORATORE A CONTATTO DIRETTO CON PERSONA POSITIVA AL COVID-19 COSA DEVE FARE:

Se sono asintomatico: dovrò fare la quarantena per 14 giorni. Se voglio uscire prima posso fare un tampone dal 10° giorno in poi (dando quindi il tempo all’eventuale contagio di palesarsi). Se però ho un regolare contatto con persone a rischio, faccio sempre e comunque un tampone a fine quarantena.

Se divento sintomatico: Faccio un tampone che, se negativo, mi rende libero (fermo restando il completamento dei 10 giorni di isolamento e la guarigione dai sintomi).

 

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